Insula dei Fuggiaschi a Pompei
21 Dicembre 2020Max Mara – Verona
21 Dicembre 2020Architetto:
Antonio Montanari
Ingegnere strutturale:
prof. ing. Aldo Cauvin
Costruttore:
Teleya, Calerno (RE)
Sistema di vetrazione:
sistema a fissaggio puntuale “Planar” Pilkington
L’attuale sede dell’Università Statale di Milano è situata nello storico edificio “Ca' Granda”, antico complesso rinascimentale costruito a partire dal 1456 su progetto iniziale dell’architetto fiorentino Filarete, per volere del Duca Francesco Sforza.
L’intero edificio, che era circondato dalle acque del Naviglio, considerato per secoli in Italia e in Europa un esempio di struttura ospedaliera avanzata è stato distrutto quasi completamente dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. In seguito i danni furono riparati recuperando quanto più possibile il materiale originario e la struttura è stata poi adibita ad Università.
La pianta dell’intero complesso è quadrangolare. L'ingresso principale immette in un vasto cortile centrale, detto Corte del Richini, che comunica con due cortili a destra e a sinistra, a loro volta suddivisi da due bracci ortogonali interni che li suddividono ulteriormente in quattro vasti cortili identici nelle dimensioni, ma dalle decorazioni differenti che si presentano come chiostri a pianta quadrata, i cui lati sono costituiti da due ordini di logge sovrapposte, rette da sottili colonne in pietra.
Al centro di uno di questi cortili interni è presente una “ex Ghiacciaia” dall’alto valore storico-artistico, che aveva la funzione di raccogliere la neve per conservare il cibo.
Il piano di recupero dell’architetto Montanari su modello strutturale del prof. Ing. Aldo Cauvin con progetto esecutivo/costruttivo dello Studio Cattivelli prevedeva una protezione di questo reperto archeologico mediante una copertura a forma di diamante realizzata con struttura metallica spaziale e soprastanti vetrazioni fissate con routulles; sono state eseguite particolari lavorazioni dei supporti delle lastre stratificate nei punti speciali e nei nodi previsti per moduli apribili.
La trasparenza della struttura realizzata permette così la massima visibilità del patrimonio archeologico conservato.